Sono nata nel 1952, pochi anni dopo la fine della guerra. I miei si erano sposati appena nel 51, e io sono cresciuta con la resistenza nei racconti pressochè quotidiani dei miei. Appena io e mio fratello avanzavamo qualcosa nel piatto, c'era qualcuno che ci ricordava quanta fame si era patita durante la guerra, e noi spazzolavamo tutto.
La famiglia di mia madre è originaria del Monferrato,in un minuscolo paese dove io sono andata tantissimo e che considero casa mia. Uno dei racconti più impressi di mia madre è quello di quando, lei era giovanissima, sua padre la mandava in autobus con il cappotto pieno di bombe a mano da portare ai compagni partigiani, contando sul fatto che a nessuno sarebbe venuto in mente di fermare una ragazzina. Quanta incoscienza o coraggio?
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E' difficile pensare oggi ad una situazione così drammaticamente estrema.
RispondiEliminaGrazie per questo tuo blog, per i ricordi che vorrai regalare e che mai come in questo momento sono preziosa memoria da conservare.